Seduto sulla spiaggia a guardare il rumore del mare e ad ascoltare le stelle, non mi ero accorto che già si era fatto buio. D'un tratto salta fuori la mia Stellina e tutta sorridente mi chiede: “Ciao testone! Come stai?” lanciandomi un bacio e un abbraccio e riempiendomi i capelli e il corpo di polvere di stelle. “Bene” rispondo io, pensando a come restituirle il bacio. “Stai a sentire questa storiella” dice la Stellina “si intitola Il racconto senza tempo” e inizia...
«C'era una volta un mago dispettoso che viveva in un pianetino piccolo piccolo, di un sistema solare piccolo piccolo, di una galassia piccola piccola, di un universo piccolo piccolo, disperso fra miliardi di universi grandi grandi. Questo pianetino, grande quanto il battito del cuore di una vongolina di mare...»
“Ma le vongoline non hanno un cuore!” protesto io. “Ma che vuoi sapere tu! Ma zitto va!” mi rimprovera la Stellina continuando a raccontare.
«Questo pianetino si chiamava Terra. La Terra era abitata da animali, piante e da strane creature chiamati esseri umani che credevano di essere gli unici animali in grado di pensare e di comunicare; insomma credevano di essere gli unici esseri viventi intelligenti del pianeta.»
“Devi sapere, caro il mio testone vuoto, che in realtà la forma di comunicazione degli esseri umani è fra le più elementari che esistano, infatti persone che vivono a pochi chilometri di distanza fra loro parlano lingue diverse e non sono in grado di capirsi. Invece esiste tutto un universo di forme, suoni, colori, movimenti, pensieri, che permette ai pesci come agli uccelli, alle piante come alle stelle, di comunicare fra loro” precisa la Stellina. “Si, si, ho capito...lo sapevo, ma vai avanti con il racconto” dico io ormai entusiasmato dalla storia. “mmmmm...se mi interrompi un'altra volta...” “Ma veramente sei stata tu a interrompere la storia” replico io “Vabbè lasciamo perdere e andiamo avanti”
«Un giorno il mago decise di fare un dispetto agli esseri umani e preparò un incantesimo per far scomparire dalla Terra il tempo e lo spazio cosicchè non potessero più esistere le date e gli stati. Il mago era curioso di vedere la confusione che avrebbero fatto gli esseri umani senza più orologi, calendari e confini, sicuro che i pesci avrebbero continuato a nuotare nei mari e nei fiumi, le piante avrebbero continuato a fiorire e gli uccelli a volare in cielo.
Il mago infatti non capiva come mai gli esseri umani fossero così ossessionati dal tempo e avessero diviso un pianetino già così piccolo piccolo in parti ancora più piccole costringendosi in questo modo a vivere in spazi grandi quanto un sospiro di una formichina.
All'inizio ci fu molta confusione e il mago dispettoso si divertiva tantissimo ma piano piano si stancò di questi esseri umani che nonostante tutto non imparavano a vivere liberi e in armonia come le piante o le stelle, così si dimenticò di spezzare l'incantesimo...»
“È finita?” chiedo alla Stellina svegliandomi di soprassalto, ma non ottengo nessuna risposta e così mentre ormai si era già fatta mattina me ne tornavo a casa un pochino triste pensando che ancora non sappiamo più né dove siamo né quando siamo. Anzi noi siamo qui...ora, ma eravamo anche là dopo; o dopo è adesso? Infatti qui (ma anche là) ci sono (o ci sono stati? O ci saranno?) esseri umani a cui vengono demolite le case, confiscate e distrutte le terre e le proprietà; persone che non possono fare ritorno ai luoghi dove sono nate e vissute. Ci sono (ieri e domani) esseri umani che vengono imprigionati, picchiati, umiliati solo per la loro appartenenza ad una “razza” diversa. Esistono (e sono esistite e esisteranno) persone a cui è proibito l'ingresso in strade, luoghi pubblici, intere zone delle città. Persone costrette a rifugiarsi e nascondersi per sfuggire alla pulizia etnica di un nemico che li perseguita e li vuole eliminare; persone a cui viene impedito di possedere terreni, case o bestiame; persone che non possono circolare, muoversi liberamente o lavorare perchè hanno la “colpa” di essere nati nel “posto sbagliato”. Così per via dell'incantesimo del mago dispettoso non si riesce più a capire se tutto questo è accaduto nelle Americhe colonizzate o in Europa durante il periodo nazifascista, o in SudAfrica durante l'apartheid oppure in Palestina proprio in questi giorni.
Quanto dovrà durare ancora?
Solo un'altra semplice domandina per la mia Stellina.
pito
While sitting on the beach, watching the sea and listening to the stars, I did not realize that it became dark. Suddenly my Little Star appeared, while smiling she exclaimed "Hi chump! How you doin'?”.
Then she sent me a kiss and a hug which covered my hair and my body with lovely star dust. "Fine" I replied, while thinking about how to return a kiss to an ethereal body. "Listen to this story" my Little Star abruptly says "it is named The Timeless Tale"...
«Once upon a time a mischievous magician who lived in an infinitesimal planet, which was part of a tiny solar system, which was part of a microscopic galaxy, which was part of a very little universe scattered among billion of huge universes. This small planet's heartbeat was only the size of a sea clam» she stated frankly.
"But clams don't have a heart!" I complained. "What do you really want to know?! Shush!" my Little Star reproached me and continues the tale.
«This little planet was called Earth. Earth was inhabited by animals, plants and by strange creatures called humans. They thought they were the only animals able to think and communicate, in others words they believed to be the only intelligent beings on the planet.»
"You must to know, my dear.. empty, chump, that actually the form of communication between human beings is the most basic one on planet Earth. In effect people living a few kilometers away from each other that speak different languages are unable to understand each other. Instead there is a whole universe of shapes, sounds, colors, movements, thoughts that allows fish and birds, even plants and stars alike, to communicate with each other" my Little Star specifies. “Yes, I know...continue the story please" I say while my enthusiasm for the narrative grew. “mmmmm...if you interrupt me again...” she said in a maternal tone.
“But you stopped the tale” I replied while opening my palms inquisitively.
“Ok, never mind... let's go on” she puffed.
«One day the magician decided to tease humans, so he prepared a spell to remove time and space from the Earth so that dates and states no longer existed. The magician was fascinated to watch the confused humans live without the use of clocks, calendars or even borders. Yet at the same time he was sure to let the fish continue swimming in the sea and rivers, the plants continued to flourish and the birds continued to fly in the sky.
The magician in effect did not understand why humans were so obsessed with time, for they seemed to divide an already small planet in smaller parts, forcing themselves to live in spaces as tiny as an anthill.
At first there was a lot of entertaining confusion and the mischievous magician enjoyed his magical marvel; but he became bored of human beings who in spite of his lessons in linear life did not learn to live free and in harmony as the plants and stars. Because of this he gave up on humanity and simply forgot to break the spell..."
“Is it over?” I ask to my Little Star while waking up suddenly. She did not answer me, so since it was already morning I went back home thinking that we currently know neither where we are, nor when we are....Indeed we are here...now, but we were also there then; or is then now? There are, or there were? Or there will be?
Then I was distracted by thinking about people's houses that are perfectly good homes being destroyed, their land being taken.. and ruined. I started to think of the people who can't go back to the origin of their birth. There are (were, will be) human beings who are imprisoned, beaten, humiliated, simply because they are a different race or gender.
Some people are not allowed to enter streets or even entire regions because of trivial differences in their things such as their skin tone or way they think. Because of this, people are sometimes forced to hide in order to escape events such as ethnic cleansing. Those who oppress them want them eliminated completely. Some dangerous people prevent others from using land, having houses or keeping livestock. Therefore some people can't move freely or work because they are said to be guilty of something the oppressors accuse them of. Sometimes these mean people simply say others were/are born in the “wrong place”.
As fortune has it...in one way at least, the spell of the mischievous magician means we can no longer know if the specific atrocities as those previously mentioned happened in the colonized Americas or in Europe during the nazi and fascist period, in South Africa during the apartheid, in Palestine now... or in any number of places.
The reason that I say this is an act of fortunate in this context is because it forces us to see the similarities between all these unnecessary and painful actions that human beings, for one reason or another, seem to perpetuate. The first question that comes to mind after considering such a hard realities is; "how much longer will humans do this to each other?"
Just another simple question for my Little Star
pito
Sentado en la playa mirando el mar y escuchando las estrellas, no me dí cuenta de que ya había oscurecido. De repente aparece mi Estrellita y con una gran sonrisa me pregunta: “Hola Cabezón, ¿como estás?” enviandome un beso y un abrazo y llenandome de polvo de estrellas. “Bien” contesto yo, pensando en la forma de devolverle el beso. “Escucha esta historia” dice mi Estrellita “ la historia de El cuento sin tiempo” y empieza...
«Había un tiempo un mago juguetón que vivía en un planetita pequeño pequeño, de un sistema solar pequeño pequeño, de una galaxia pequeña pequeña, de un universo pequeño pequeño disperso entre millardos de universos grandes grandes. Este planetita, grande como el latido del corazón de una almejilla de mar...»
“¡Las almejas no tienen corazón!” protesto yo. “Pero que quieres saber tu ¡callate ya!” me regaña mi Estrellita siguiendo a narrar.
«Este planetita se llamaba Tierra. En la Tierra habitaban animales, plantas y extrañas criaturas llamadas seres humanos que creían de ser los únicos animales capaces de hablar y de comunicar, o sea, ellos creían ser los únicos seres inteligentes del planeta.»
“Tienes que saber, mi querido cabezón vacío, que en realidad la forma de comunicación entre los seres humanos es el más básico que hay; de hecho personas que viven en pocos kilómetros de distancia hablan diferentes idiomas y no se entienden entre sí. En cambio hay todo un universo de formas, sonidos, colores, movimientos, pensamientos que permite a los peces como a los pajaros, a las plantas como a las estrelleas comunicarse entre ellos” especifica la Estrellita. “Bueno, bueno...ya lo sabía, ¡sigue contandome!” le digo yo excitado por el cuento. “mmmmm....mira que si me interrumpes otra vez...” “Pero tu interrumpiste tu relato” replico yo “Está bien, olvidalo y seguimos adelante”
«Un día el mago decidió burlarse de los seres humanos y preparó un hechizo para que desaparecieron el tiempo y el espacio y con ellos las datas y los estados. El mago estaba curioso de ver la confusión entre los seres humanos por la falta de relojos, calendarios y bordes, seguro que los peces continuarían a nadar en mares y ríos, las plantas continuarían a florecer y los pajaros a volar en el cielo. De hecho el mago no entendía como fuera posible que los seres humanos estubieran así obsesionados por el tiempo y habían dividido un planetita ya así pequeño pequeño en partes aún más pequeñas obligandose a vivir en espacios grandes cuanto el suspiro de una hormiguita.
En principio había mucha confusión y el mago juguetón reía muchísimo pero poco a poco se cansó de estos seres humanos que no obstante todo no aprendían a vivir libres y en paz como las plantas o las estrellas, así que se le olvidó romper el hechizo...»
“¿Ya terminó el cuento?” pregunto a la Estrellita, destandome improvisamente, pero no obtengo respuesta y así cuando ya nacía el alba regresaba a mi casa pensando que todavía no se sabe ni donde estamos ni cuando estamos. En realidad nosotros estamos aquí...ahora, pero estábamos también allá después; o después es ahora? De hecho aquí (pero también allá) hay (¿o había? ¿O harán) seres humanos con viviendas demolidas, con tierras y propriedades confiscadas y destruidas; personas que no pueden regresar a los lugares donde nacieron y vivieron. Hay (ayer y mañana) seres humanos presos, batidos, humiliados solamente para ser de una “raza” diferente. Existen (y han existido y existirán) personas a las que está proibido ingresar en ciertas calles, lugares publicos o zonas de la ciudad. Personas constreñidas a refugiarse y esconderse para escapar de la limpieza étnica de un enemigo que las persigue y quiere eliminarlas; personas a las que está proibido poseer tierras, viviendas o ganado; personas que no pueden circular liberamente o trabajar porqué tienen la “culpa” de ser nacidas el en “lugar equivocado”. Así gracias al hechizo del mago juguetón no podemos saber si todo esto ha pasado en las Americas colonizadas o en Europa durante el período nazi-fascista, o en Sudáfrica durante el apartheid o en Palestina justo en estos días.
¿Cuánto debe durar todavía?
Solamente otra pequeña pregunta para mi Estrellita.
pito
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