31/12/13

24/11/13

Once upon a time in Gaza

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Seduto sulla spiaggia nutrivo lo spirito lasciando che la mia mente assaporasse gli anni passati in giro per il mondo. Improvvisamente sento un dolore al petto e un nodo alla gola. Ancora troppo giovane per preoccuparmi di avere un infarto cerco di capire a cosa sia dovuta questa strana sensazione. Così inizio a balbettare scuse improbabili per farmi perdonare dal Mare pensando che il mio dolore dipendesse dal rimorso di aver vissuto per troppo tempo lontano da lui.
“Il fatto è” spiegavo al Mare “che molto spesso credo davvero di volere e potere vivere bene anche da solo”. Ma il Mare è molto buono e non si arrabbia mai. Così mentre le sue onde mi stavano pacificando il cuore ecco che improvvisamente la mia Stellina mi manda un messaggio. Per un attimo mi stupisco del suo tempismo e mi chiedo come sia possibile che torni a comunicare con me ogni volta che...
“Ma smettila, testone! Cosa vuoi vivere da solo che non sei capace di prepararti neanche un piatto di spaghetti alle vongole!”
Come al solito la mia Stellina inizia a prendermi in giro ma mentre sto per risponderle risentito che io sono in grado di cucinare gli spaghetti alle vongole più buoni di tutto il Mediterraneo lei attacca a raccontarmi quello che i suoi occhioni grandi hanno visto accadere sulla terra milioni di anni fa.
«Papparapà, parapararappaparapà...C’era una volta il regno degli uomini e quello degli scimpanzè. Gli scimpanzè tenevano prigionieri in una gabbia i poveri uomini che venivano torturati e uccisi. Gli scimpanzè erano molto sadici e malvagi e si divertivano a fare degli esperimenti sugli uomini: razionavano loro il cibo, avvelenavano l’aria della gabbia, rubavano la loro acqua, impedivano agli uomini di muoversi liberamente persino all’interno della gabbia stessa e ogni tanto ne uccidevano pure qualcuno. Tutto questo in nome della sicurezza del regno degli scimpanzè.
Così i saggi più saggi che governavano il regno degli uomini decisero che era arrivato il momento di reagire e perciò iniziarono a bastonare in testa i loro simili aggiungendo così pene e sofferenze a quelle già inflitte dagli scimpanzè. Zenzen...Fine della storia»
“Ma...ma...” protesto io rimasto un pò sconcertato dalla storia “è finita così?”
“Vedi, inutile testone vuoto, l’unica cosa che ti salva è che hai un cuore grande” mi risponde la mia Stellina.
Combattuto fra la voglia di darle un abbraccio contento che sia tornata e la voglia di mandarla a quel paese per la solita offesa, sorvolo sull’insulto e inizio ad ascoltare la sua spiegazione.
“Troppe volte ‘la questione palestinese’ è stata relegata entro i confini del Medio Oriente e ridotta ad un conflitto locale la cui soluzione andrebbe cercata all’interno di accordi improbabili o di scelte dicotomiche (uno stato o due stati). Ma la lotta palestinese contro l’oppressione razzista israeliana va ben oltre i confini di questa terra e tocca il cuore di quella parte di umanità che non ha ancora smesso di sognare e sperare in un mondo di diritti uguali per tutti. Un mondo” prosegue la mia Stellina “che permette a tutti di poter essere liberi senza nessun altro obbligo che quello di seguire il proprio cuore e la propria strada.”
“Ma è in Palestina dove milioni di esseri umani sono costretti a vivere di privazioni e umiliazioni sotto il terrore continuo di essere arrestati o uccisi per il solo ‘imperdonabile crimine’ di essere nati proprio su questa terra." la interrompo io "In più, la cosa peggiore è che a rimetterci sono le persone comuni, i semplici lavoratori. Qui a Gaza ad esempio contadini e pescatori sono attaccati quasi giornalmente dall’esercito israeliano con la scusa ridicola di garantire e assicurare la pace per il mondo occidentale.”
“Esatto!” interviene la mia Stellina “È proprio qui che la propaganda razzista israeliana mostra tutta la sua ipocrisia. Improvvisamente ‘la questione palestinese’ da problema locale di ‘sicurezza nazionale’ diventa problema mondiale, collettivo, di terrorismo internazionale.”
“Ma la realtà dei fatti” proseguo io “smentisce questa giustificazione perchè l’esercito israeliano sta semplicemente uccidendo civili innocenti e il governo israeliano sta terrorizzando il mondo intero, compresi gli israeliani stessi ormai lobotomizzati dalla patetica propaganda che vede ‘Israele minacciato dal terrorismo internazionale’ perchè è solo così che la destra razzista riesce a mantenersi salda al potere. Esseri disgustosi che portano avanti da anni un orrendo progetto di pulizia etnica.”
“Ti assicuro, caro testone, che tutto ciò non durerà a lungo. Sai che io sono lontana anni luce e per questo ti racconto di cose successe sulla terra milioni di anni fa, ma nello stesso tempo vivo nel futuro e oggi conosco cose che potrò dirti solo fra milioni di anni. Ma adesso voglio fare un’eccezione e ti dico che la strada della mistificazione, degli inganni, della psicologia del terrore è una strada senza via d’uscita, è un vicolo cieco e non porta da nessuna parte.”
“Verrà il giorno” inizio a sognare io “in cui tutti i sognatori di qualsiasi latitudine, di qualsiasi credo, di qualsiasi bandiera, tutti gli uomini liberi grideranno ‘basta!’. Tutti i vincitori inizieranno a camminare compatti per reclamare la pace, e con voce ferma e decisa diranno ‘stiamo arrivando!’, ‘Non ci arrendiamo!’, ' Stiamo vincendo!’... Verrà il giorno...”
Poi mi sveglio in piena notte nella solita Gaza, nella solita Palestina, nel solito mondo dove l’arrivismo personale, gli accordi sottobanco, il controllo delle masse e la lotta per il potere sono le uniche cose che contano.
Mentre mi alzo dal letto e mi avvio alla finestra mi sembra di sentire la mia Stellina che mi sussurra: “Non ti conviene parlare in questo modo perché i capi di governo sono molto suscettibili e poi si possono offendere.” Ma io continuo e le chiedo: “Quante bastonate nella testa dobbiamo prendere ancora?”
Nessuna risposta. Mentre qui c’è ancora la solita Gaza, la solita Palestina, il solito mondo dove gli uomini hanno ormai dimenticato il significato della parola ‘libertà’.
 

 
While sitting on the beach I nourished my soul and let my mind savor the years of my past that I have spent traveling around the world. Suddenly I felt a pain in my chest and a lump in my throat. I'm still too young to have worry about a heart attack so I tried to understand what caused this strange feeling. So I started to mumble improbable apologies so that the Sea forgives me for having lived too long away from him.
"The fact is" I explained to the Sea "that I really believe I can live alone very well." Luckily the Sea is very kind and rarely gets angry. So while waves pacified my heart, suddenly my Little Star sends me a message. For a moment I was surprised at her sense of timing and I wondered how it's possible that she talks to me every time that I start...
"Drop it, chump! How can you live alone if you're not able to prepare even spaghetti with clams!"
As usual my Little Star teased me so I resentfully replied to her that I am able to cook the best spaghetti with clams of all the Mediterranean Sea. Then she started to tell me what her wonderful eyes saw millions of years ago on the earth.
«Papparapà, parapararappaparapà...Once upon a time there was a kingdom of humans, and a kingdom of chimpanzees. The chimpanzees imprisoned humans, these poor beings were tortured and killed. The sadistic and evil chimpanzees made experimentations on humans: rationed their food, poisoned the air of the cage, stole their water, prevented the men to move freely even within the cage and occasionally they killed them. All of this was said to be for the kingdom of chimpanzees' security.
So the wisest of the sages, who ruled the kingdom of humans, decided it was time to react and therefore began to beat the heads of their fellows adding pain and suffering to those that already had been more than imposed upon by the chimpanzees.
Zenzen...End of story»
"But... but..." I protest a little baffled by the story "Is that the end of the story?"
"My dear chump, your biggest fortune consists in having a big heart," my Little Star says.
One part of me wanted to hug my Little Star because of her return, another part wanted to tell her to go to hell for the usual insult. However I ignore the offense end begin to understand her explanation.
"Too many times ‘the question of Palestine’ has been relegated within the borders of the Middle East and reduced to a local conflict whose solution should be found on improbable agreements or dichotomous choices (one state or two states solution). But the Palestinian struggle against the Israeli government's racist oppression goes far beyond the borders of this land and reaches the heart of humanity that has not yet stopped dreaming and hoping for a world where all people have equal rights. A world” my Little Star continues “that allows everyone to be free without obeying anything but their own heart and their own way.”
"But actually in Palestine millions of human beings are forced to live in hardship, are humiliated and are living under constant terror of being arrested or killed for the only ‘unpardonable crime’ to be born on this land." I interrupt her "Furthermore the worst thing is that the ordinary people and the simple workers are always those who suffer this situation. Here in Gaza for instance farmers and fishermen are attacked almost daily by the Israeli army, the ridiculous excuse they make is so that their government can guarantee and ensure peace for the Western world."
"Exactly!" my Little Star steps in "It is precisely in this way that the Zionist racist propaganda shows its hypocrisy. Suddenly ‘the question of Palestine’ changes from a local problem concerning the 'national security' to a global and collective problem about international terrorism."
"In reality" I continue "the Israeli army is simply killing innocent civilians and the Israeli government is terrorizing the whole world, including the Israelis themselves due to pathetic propaganda that describes 'Israelis that are threatened by international terrorism'. It's a terrorism they have created and from their excuse the racist right party can keep firmly in power. They are disgusting beings that have carried on for years a horrendous project of ethnic cleansing."
"This situation will change, my dear chump. You know that I live light years far away and that's why I tell you about things that happened on the earth millions of years ago. At the same time, believe it or not, I live in the future, and today I know things that I can only tell you in millions of years. But now I want to make an exception and I tell you that falsifications, deceptions and the psychology of terror has a short life."
"The day will come" I start to dream "in which all the dreamers of any latitude, of any faith, of any flag, all free men will cry 'Enough!'. All winners will begin to walk together in order to reclaim peace, and with a strong and determined voice they will say 'here we are!', 'We won't give up!', 'We shall overcome!'... The day will come..."
Then I woke up in the middle of the night in the usual Gaza, in the usual Palestine, in the same old world where personal social climbing, the old-style backroom politics, control of the masses and the struggle for power are the only important things.
Then when standing up and going towards the window I hear my Little Star whispering to me "I think you should not talk in this way because government leaders are so sensitive, they might get mad." But I ask to her: "How many of them are thrashing in our head this way and how many are to impose upon us further? "
No answer, in the meanwhile there is still the usual Gaza, the usual Palestine, the same old world where men have forgotten the meaning of the word ‘freedom’.


Sentado en la playa nutría el espíritu dejando que mi mente saboreara los años que he pasado dando vueltas por todo el mundo. De repente siento un dolor en el pecho y un nudo en la garganta. Demasiado joven para preocuparme de tener un ataque al corazón trato de descubrir las causas de esta extraña sensación. Así que empiezo a balbucear improbables disculpas para que el Mar me perdone de haber vivido demasiado tiempo lejos de él.
"Muy a menudo" estaba explicando al Mar "tengo la convicción de poder y querer vivir solo." Pero el Mar es muy bueno y nunca se enfada. Así, mientras sus olas me estaban pacificando el corazón, de repente mi Estrellita me envía un mensaje. Siempre me sorprende su tempestividad y me pregunto cómo es posible que vuelva a hablar conmigo cada vez que...
"¡Dejala ya! Cabezón. Quieres vivir solo y no eres capaz de cocinar incluso un plato de espaguetis con almejas"
Como siempre mi Estrellita comienza a burlarse de mí, pero justo cuando estoy a punto de responder que puedo cocinar los espaguetis con almejas más gustosos de todo el Mediterráneo ella empieza a contarme lo que sus grandes ojos han visto suceder en la Tierra millones de años atrás.

«Papparapà, parapararappaparapà... Había una vez el reino de los hombres y lo de los chimpancés. Los chimpancés tenían presos en una jaula a los pobres hombres que estaban torturados y a veces asesinados. Los chimpancés eran muy sádico y malos y hacían experimentos sobre los hombres: racionaban la comida, envenenaban el aire de la jaula, robaban el agua, impedían a los hombres de moverse libremente, incluso dentro de la misma jaula y, ocasionalmente, mataban a alguien. Todo esto en nombre de la seguridad del reino de los chimpancés.
Así que los más sabios entre los sabios que gobernaban el reino de los hombres decidieron que era tiempo de reaccionar, por lo que empezaron a golpear la cabeza de los hombres añadiendo dolor y sufrimiento además de aquello impuesto por los chimpancés. 
Zenzen... Fin del cuento»
"Pero... pero..." pregunto a mi Estrellita desconcertado "¿Ya se acabó el cuento?"
"Mi cabezón vacío, por suerte que tienes un gran corazón", me contesta mi Estrellita.
Dividido entre el deseo de darle un abrazo feliz de que ha regresado y el deseo de mandarla al diablo por la sólita ofensa, pasé de su insulto y empezé a escuchar  su explicación.
"Demasiadas veces ‘la cuestión palestina’ ha sido relegada dentro de las fronteras de Medio Oriente y ha sido reducida a un conflicto local cuya solución debe buscarse entre acuerdos improbables o alternativas dicotómicas (un estado o dos estados). Pero la lucha del pueblo palestino contra la opresión racista de Israel va más allá de las fronteras de esta tierra y llega al corazón de la parte de humanidad que no ha dejado de soñar un mundo de derechos iguales para todos. Un mundo" sigue contandome mi Estrellita "que permita que todos sean libres, sin otra obligación que la de seguir su propio corazón y su propio camino".
"Pero es en Palestina, donde millones de seres humanos se ven obligados a vivir en miseria y humillados bajo el terror constante de ser detenidos o asesinados per el sólo ‘imperdonable crimen' de haber nacido en esta tierra." digo yo "Además, lo peor es que son los ciudadanos comunes y los simples trabajadores los que sufren más. Aquí en Gaza por ejemplo los agricultores y los pescadores son atacados casi a diario por el ejército israelí, con la excusa ridícula de garantizar y asegurar la paz para el mundo occidental".
"¡Exactamente!" añade mi Estrellita "Es precisamente aquí donde la propaganda racista israelí muestra toda su hipocresía. De repente ‘la cuestión palestina’ de un problema local de ‘seguridad nacional’ se convierte en un problema colectivo y global de terrorismo internacional".
"En realidad" sigo yo "el ejército israelí está simplemente matando civiles inocentes y el gobierno israelí está aterrorizando a todo el mundo, incluso su propios ciudadanos lobotomizados por la patética propaganda que describe Israel como ‘amenazado por el terrorismo internacional’ porque sólo así la derecha racista logra mantenerse firmemente en el poder. Seres repugnantes que desde años llevan a cabo un proyecto horrendo de limpieza étnica."
"Te aseguro, mi querido cabezón, que todo esto no va a durar mucho. Tú sabes que yo vivo años luz de distancia y por eso te cuento cosas que sucedieron en la tierra millones de años atrás, pero por la misma razón, estoy viviendo en el futuro y hoy sé cosas que sólo puedo contarte entre millones de años. Pero ahorita quiero hacer una excepción y te diré que el camino de la mistificación, del engaño, de la psicología del terror es un camino ciego, es un callejón sin salida que conduce a la derrota".
"Llegará el día" empiezo a soñar "en el que todos los soñadores de cualquier latitud, de cualquier credo, de cualquier bandera, todos los hombres libres gritarán ‘¡Ya Basta!’. Todos los ganadores caminarán compactos para querer paz y con voz fuerte y decidida dirán ‘¡Aquí vamos!', '¡No nos rendimos!', '¡Ganaremos!’... Llegará el día..."
Luego me despierto en el medio de la noche en la misma Gaza, en la misma Palestina, en el mismo viejo mundo donde el éxito personal, los acuerdos entres bambalinas, el control de las masas y la lucha por el poder son las únicas cosas que cuentan.
Al salir de la cama me acerco a la ventana y me parece oír mi Estrellita que me susurra: "Es mejor si no hablas de esta forma porque los gobernantes son muy susceptibles y luego se ofenden." Pero yo siguo hablando y le pregunto "¿Cuántos golpes en la cabeza tenemos que recibir más?"
Ninguna respuesta y aquí hay la misma Gaza, la misma Palestina, el mismo viejo mundo, donde los hombres han olvidado el significado de la palabra ‘libertad’.

09/11/13

Utopia

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“Sai, Stellina, non ho ricevuto molte risposte al referendum. Le poche risposte erano esattamente divise a metà fra chi voleva che continuassi a parlarti e chi invece era stanco e annoiato da queste mie conversazioni con te."
Poi senza più sapere se ho una stellina che mi protegge e che mi ascolta continuo: “In compenso ho ricevuto una valanga di baci che quasi mi soffocavano e così tanti sospiri che il più potente degli uragani sembrava una leggera brezza al confronto.”
“Perchè allora non costruisci una centrale eolica e così risolvi il problema dell’elettricità a Gaza?” mi chiede sarcastica la mia Stellina... o almeno credo di sentirla.
Ma guarda, penso io, allora ogni tanto mi risponde... quando vuole mi sente e mi parla... Ma senza soffermarmi troppo su questi pensieri le rispondo: “Forse da lassù noi esseri umani ti sembriamo tutti uguali, ma devi sapere che qua ci sono alcuni uomini che costringono altri uomini ad una vita di stenti e di sopravvivenza. Per l'appunto a Gaza, fra le altre cose, non entra praticamente più nessun materiale da costruzione. In queste condizioni è impossibile costruire qualcosa di grande come una centrale eolica. A dire il vero una soluzione potrebbero essere mini turbine eoliche costruite con materiali di riciclo sufficienti a produrre elettricità per piccole famiglie... magari qualcuno realizzerà l’idea leggendo questa lettera!” Poi proseguo “Ma non è di questo che adesso voglio parlarti. In fin dei conti noi siamo sempre stati bravi solo a raccontarci storie, così ti voglio raccontare La Storia del Topolino Piccolo.”
E con la stessa morte nel cuore con cui un tempo le damigelle inviavano lettere ai loro amori in battaglia, o con cui oggi molti palestinesi inviano lettere ai loro parenti tenuti ingiustamente prigionieri in qualche carcere israeliano a tempo indeterminato, senza sapere se questa lettera raggiungerà mai il suo destinatario, inizio a raccontare:
«C’era una volta un Topolino Piccolo che viveva in un piccolo buchino, nel muro di una piccola cucina in una casina molto piccola. La piccola cucina era illuminata da una piccola lucina posta proprio accanto al piccolo buchino dove viveva il Topolino Piccolo. Ogni volta che il Topolino Piccolo metteva il suo piccolo nasino fuori dal piccolo buchino per cercare un piccolo formaggino da mangiare, ecco che un’ombra grande grande spaventava il povero Topolino Piccolo. Così il Topolino Piccolo rientrava subito nel suo buchino, spaventato dall’ombra molto grande prodotta dalla piccola lucina.
Chissà che gattone grande ci sarà la fuori, pensava tutto tremante il Topolino Piccolo spaventato dalla grande ombra nera del suo piccolo nasino che la piccola lucina proiettava sul muro della piccola cucina.
Un bel giorno la lucina piccola si spense e l’inganno della grande ombra finì.
Allora il Topolino Piccolo potè finalmente uscire dal buchino e andare in giro per la piccola cucina a cercare il formaggino da mangiare. Ma dopo tanto girare trovò solo poche briciole e nessun formaggino, mangiato tanto tempo prima da chissà chi.»
Ormai abituato a parlare da solo, sicuro però che almeno il mare mi ascolta, mi rivolgo alla mia Stellina e dico:
“Non c’è bisogno che ti spieghi che nella storiella era tutto piccolo proprio come piccoli siamo noi, che siamo solo un puntino minuscolo nell’universo. Tu che sei una stellina questo lo sai bene, vero?”
Ricevuto come risposta il solito puntuale deprimente silenzio mi incammino verso casa convinto che verrà il giorno in cui riceverò tutte le risposte che cerco e che non mi sono mai state date. Ma, ironia della sorte, sono anche convinto che a quel punto avrò perso qualsiasi interesse per qualsiasi tipo di risposta. Vedremo.
Premesso che le morali nelle storie non mi sono mai piaciute perchè tutte le morali sono solo dei tranelli...
Morale 1: Non abbiate paura della vostra stessa ombra.
Morale 2: Prendete coraggio e fate il primo passo prima che sia troppo tardi.
Morale 3: Si ha la luce solo se si paga la bolletta (eccetto se si vive a Gaza*).
La 'Morale 3' vi sembra stupida? Sostituite la piccola lucina con il progetto sionista. Basta spengere l’interruttore (i soldi) e non ci sarà più nessuna luce.
Adesso potete anche sostituire la lucina con il capitalismo, con lo sfruttamento delle risorse del pianeta o con i soprusi dei più forti sui più deboli. Al posto del Topolino Piccolo potete mettere il popolo sfruttato e al posto del formaggino la giustizia, il sogno o l’utopia.

* La mancanza di gasolio necessario per alimentare la centrale elettrica di Gaza, causata dal blocco israeliano e dalla distruzione dei tunnel a Rafah lungo il confine egiziano, sta causando un forte incremento dei black out giornalieri che provoca enormi danni soprattutto negli ospedali.





"I have not received many answers to my referendum, my Little Star and the few ones were exactly divided in half between those who wanted me to continue to talk to you and those tired and bored with my conversations with you."
Then, not knowing if I have anymore a little star protecting and listening to me I say: "But I received an avalanche of kisses that almost choked me, and so many sighs that the most powerful hurricane seems like a breeze by comparison."
"So why don’t you build a wind power plant? You could solve the problem of electricity in Gaza!" My Little Star sarcastically asks me... or at least I guess she said it and in the same moment I think: what a coincidence, sometimes she answers me... when she wants she can hear me and talk to me. But I don’t dwell too much on these thoughts and I reply: "Maybe from above humans look alike to you, but you should know that here there are some men forcing other men to live a very hard life. That’s why for example in Gaza building materials can not enter. Under these conditions it is impossible to build something as big as a wind power plant. To tell the truth, a solution could be little wind turbines built with recycled materials that are sufficient to produce electricity for small families... after reading this letter maybe someone will realize the idea!
Then I continue: "But this is not what I want to tell you now. After all we've always been only good at telling stories each others, so now I want to tell you The History of  the Little Mouse."
So very sadly, like long time ago a young woman sent letters to her beloved in battle or today many Palestinians send letters to their relatives unjustly held prisoners in Israeli jails indefinitely, without knowing if this letter will ever reach its recipient, I begin to tell:
«Once upon a time a Little Mouse lived in a small hole, in the wall of a small kitchen, in a tiny little house. The small kitchen was lighted by a small light placed right next to the little hole where the Little Mouse lived. Whenever the Little Mouse put his little nose out of the little hole to look for a small cheese to eat, a very big shadow scared him. So the Little Mouse immediately came back in his little hole, terrified by the very big shadow created by the small light.
There must be a very big cat out there, the Little Mouse thought trembling. He was very scared by the big black shadow of his little nose that the small light drew on the wall of the small kitchen.
One fine day, the small light switched off and the trick of the big shadow ended. So the Little Mouse was finally able to get out of the little hole and go around the small kitchen to look for the little cheese to eat. But he found only a few crumbs and no cheese because someone ate it long time before.»
Used to talking to myself, sure, however, that at least the sea listens to me, I ask to my Little Star:
"I don’t have to explain to you that in the story all things were very little because we're just a tiny dot in the universe. You are a little star and you know that, don’t you?"
Like usual I received a depressing silent response, so I walked home thinking that one day I will receive all the answers I’m looking for and that I have never got so far. But, ironically, I am also convinced that at that point I will have lost all interest in any kind of response. We'll see.
Given that I never like morals of the stories because all final options are just a trap...
Moral 1: Do not be afraid of your own shadow.
Moral 2: Be brave and make the first step before it is too late.
Moral 3: You will have light at your home only if you pay your bill (except if you are living in Gaza*).
The " Moral 3" seems stupid? Replace the small light with the Zionist project. Just turn off the switch (money) and there will be no light.
Now you can also replace the small light with capitalism, or with the exploitation of the planet's resources or with the abuses of the powerful people over the poor people. Instead of the Little Mouse you can put exploited people, and you can replace cheese with justice, dreams or utopia.

* The lack of fuel for the Gaza power plant, due to the Israeli blockade and the destruction of tunnels in Rafah along the Egyptian border, is causing a very big increase in daily blackouts which causes enormous damage especially in the hospitals.






"¿Sabes Estrellita que no he recibido muchas respuestas a mi consulta? Las pocas respuestas se dividían exactamente entre los que querían que continuara a hablar contigo y los que estaban cansados y aburridos de estas conversaciones".
Luego sin saber más si tengo una estrellita que me protege y que me cuida siguo hablando: "En cambio, recibí una avalancha de besos que casi me ahogo, y tantos suspiros que el huracán más poderoso parecía una brisa en comparación."
"¿Por qué no construyes un parque eólico y así resuelves el problema de la electricidad en Gaza?" me pregunta con sarcasmo mi Estrellita, o por lo menos creo de haberla oída.
Mira, pienso, de vez en cuando me contesta... cuando quiere me escucha y me habla... Pero sin pararme demasiado en estos pensamientos le digo: "Puede ser que de ahí arriba los seres humanos todos se parezcan, pero debes saber que aquí hay algunos hombres que obligan a otros hombres a vivir una vida de penurias. Por eso en Gaza entre otras cosas no entra prácticamente ningún tipo de material de construcción. Bajo estas condiciones, es imposible construir algo tan grande como un parque eólico. En realidad una solución podría ser la realización de mini-eólicas construidas con material reciclado que serían suficientes por el consumo de familias individuales... quien sabe que alguien no realice esta idea por leer esta carta." Luego sigo "Pero esto no es lo que ahora quiero contarte. Al final, siempre hemos sido buenos solo para contarnos historias, así que quiero contarte la historia de El Ratoncito Pequeño." Y con el mismo dolor en el corazón, con el que una vez las damas enviaban cartas a sus amados en batalla, o con el que ahora muchos palestinos envían cartas a sus familiares presos injustamente y mantenidos en las prisiones israelí indefinidamente, sin saber si esta carta nunca llegará a su destinatario, empiezo a contar: 

«Había una vez un Ratoncito Pequeño que vivía en un pequeño agujero en la pared de una pequeña cocina en una pequeña casita. La pequeña cocina estaba iluminada por una pequeña lucecita situada justo al lado del pequeño agujerito donde vivía el Ratoncito Pequeño. Cada vez que el Ratoncito Pequeño ponía su pequeña nariz afuera del pequeño agujerito para buscar un pequeño queso de comer, una gran sombra asustaba al pobre Ratoncito Pequeño. Así que él inmediatamente regresaba en su pequeño agujero, asustado por la gran sombra producida por la pequeña lucecita.
Debe estar un gran gato allá afuera, pensaba temblando el Ratoncito Pequeño asustado por la grande sombra negra de su pequeña nariz que la pequeña lucecita proyectaba sobre la pared de la pequeña cocina.
Un buen día, la pequeña lucecita se apagó y el engaño de la gran sombra terminó. Entonces el Ratoncito Pequeño finalmente pudo salir del pequeño agujero e ir alrededor de la pequeña cocina a buscar el quesito para comer. Pero después de dar muchas vueltas encontró sólo unas pocas migajas y no queso comido hace mucho tiempo atrás por alguien.
»
Acostumbrado a hablar solo, convencido sin embargo que al menos el mar me escucha, digo a mi Estrellita:
"No hace falta que te explique que en la historia todos estaba pequeño así como pequeños somos nosotros, que sólo somos un pequeño punto en el universo. Tú, que eres una estrella esto ya lo sabes muy bien ¿verdad?"
Después de recibir el sólito deprimente silencio como respuesta, me voy a mi casa convencido de que vendrá el día en que recibiré todas las respuestas que busco y que nunca me han dado. Pero, irónicamente, estoy también convencido de que en ese momento habré perdido todo el interés en cualquier tipo de respuesta. Ya veremos.
Dado que la moraleja de las historias nunca me ha gustado porque todas son sólo trampas...
Moraleja 1: No tengan miedo de sus propias sombras.
Moraleja 2: ¡Ánimo! Y den el primer paso antes de que sea demasiado tarde.
Moraleja 3: Hay luz solamente si se pagan las facturas (excepto en Gaza*).
La "Moraleja 3" parece estúpida? Sustituyen la pequeña lucecita con el proyecto sionista. Es suficiente apagar el interruptor (el dinero) y no habrá luz.
Ahora pueden también reemplazar la pequeña luz con el capitalismo, con la explotación de los recursos del planeta o con los abusos de los hombres más fuertes sobre los débiles. En lugar del Ratoncito Pequeños pongan el pueblo explotado y en lugar del queso la justicia, los sueños o la utopía.

* La falta de combustible necesario para alimentar la central eléctrica de Gaza, causada por el bloqueo israelí y la destrucción de los túneles de Rafah en la frontera egipcia, está provocando un aumento significativo de los apagones diarios que causa daños masivos, especialmente en los hospitales.


17/10/13

Referendum

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Come ogni giorno una forte brezza soffia dal mare verso Gaza portando con sé un amaro sapore di libertà e strani messaggi che sembrano arrivare da luoghi persi nel tempo e nello spazio. Messaggi che arrivano dalle stelle, pensavo io. Ma in realtà adesso credo che questi messaggi altro non siano che rumori dell’anima e suoni del cuore perché le stelle non esistono.
“Ma cosa dici, testone vuoto che non sei altro?” esclama sorpresa la mia Stellina.
“Uh?! Chi ha parlato?” mi chiedo io guardandomi intorno.
“Non fare lo scemo, testone, che mi fai piangere!”
“Oh, no no. Non voglio certo farti piangere!” rispondo meravigliato che un prodotto della mia immaginazione possa davvero provocare tristezza.
“Guarda che riesco a leggere nei tuoi pensieri! Io non sono affatto un prodotto della tua immaginazione, ma sono reale e tu sei molto cattivo!”
“Ok!” dico io un pò spazientito “Ma come faccio a credere che esisti se non ti vedo e non ti sento da così tanto che ormai dubito che sia esistito un tempo in cui veramente ti ho visto ed ho parlato con te...”
“Ma come?! Non ricevi i miei messaggi?” Mi chiede stupita la mia Stellina “E non ti basta alzare gli occhi al cielo per vedermi?”
“Oh, si!” Rispondo io “Ma i tuoi messaggi potrebbero essere solo frutto della mia immaginazione e ti ho già spiegato che il cielo che i  miei occhi vedono oggi è una realtà di milioni di anni fa. Quindi forse ho ragione io a dire che le stelle non esistono e che la vera verità la scoprirò solo fra milioni di anni, quando ormai non ci sarò più!” Poi pensando a voce alta borbotto fra me e me “Che senso ha poi parlare di vera verità... cosa è, dove si nasconde e a cosa serve scoprirla...”
“La realtà è quello che vedi e quello che senti” insiste la mia Stellina “alza gli occhi al cielo e torna ad ascoltarmi, come hai sempre fatto.”
“Forse dal tuo punto di vista e dalla tua prospettiva hai perfettamente ragione” le dico io “ma voglio farti un esempio: immagina di essere chiusa in una scatola e qualcuno ti fa vedere delle immagini e ti racconta delle storie. Se tu credi a quello che vedi e quello che senti ti stai ingannando perchè fuori della scatola la realtà è un’altra!”
“Non è forse quello che voi umani fate tutti i giorni? Stare chiusi nelle vostre case a credere a quello che altri, attraverso la televisione o internet, vi raccontano!” Mi domanda la Stellina e continua “Gli esseri umani dovrebbero ritornare ad essere poeti e sognatori e ritrovare quel romanticismo ormai sepolto sotto strati di spazzatura telematica.”
“Ma è proprio per questo che io non credo a quello che vedo e quello che sento” protesto io confuso dalle parole della mia Stellina che sembrano proprio confermare quello che sto cercando di dirle “e non voglio credere ai tuoi messaggi se non posso averti accanto giorno e notte! Perché mi continui a mandare messaggi?”
“Perché voglio tenerti vivo il cuore, che credevi morto quando ti ho conosciuto e che adesso credi vivo, ma non c’è inganno peggiore di credersi vivi quando invece si è morti da un pezzo” mi risponde la Stellina.
“Oh, non ci capisco più niente...io credo morte le persone che non ricercano la verità, che non gli importa di capire cosa succede intorno e dentro di loro. Per questo mi sento vivo. Ma nello stesso tempo mi sembra che la verità sia come una cipolla: togli uno strato dopo l’altro per cercare di arrivare al cuore ma alla fine non ti rimane in mano più niente e le sole cose reali erano gli strati che ti sono passati sotto gli occhi e che senza accorgertene hai messo da parte credendoli solo degli ostacoli che ti coprivano la verità.” dico io sconsolato e aggiungo “Insomma inizio a credere che tu sia come il cuore di una cipolla, come la vera verità, come l’amore puro e semplice, o come Dio, o chiamalo come vuoi, quel qualcosa che da sempre si cerca, che ci serve per vivere strato dopo strato, ma che in realtà non esiste.”
“Ma che testone sei! Io non sono niente di tutto ciò e cipolla sarai tu! Io sono solo una Stellina che chissà cosa avrà fatto mai di male nella vita per ritrovarsi un testone come te!” si arrabbia la mia Stellina “E cosa dovrei fare? Smettere di mandarti messaggi? Smettere di credere in te? Vuoi che non ci parliamo più? Pensi che questo risolva le cose e smetta di farti pensare alle tue stupide cipolle?”
“Non lo so” rispondo io con un’alzata di spalle “potrei proporre un referendum e chiedere ai miei lettori se esisti davvero e se è il caso o meno che continui a parlare con te”
“Ah, certo si! Una buona idea.” scherza lei “In fin dei conti è così che voi umani vi siete organizzati. Ognuno come singolo non conta niente e c’è una massa di ignavi ignoranti che decide per tutti...”
“Beh non è proprio così...e il sistema funzionerebbe se la massa fosse acculturata e consapevole” replico io “ma comunque oggi le cose funzionano in modo diverso qua sulla Terra... è tutto più complicato con i sistemi di voto, i politici, i partiti, le leggi...”
“Come funziona allora il vostro sistema, puoi spiegarmi per favore?” domanda la mia Stellina scettica.
“Esattamente come sto facendo funzionare il mio blog io adesso.” le spiego “Chiedo ai miei lettori di rispondere se devo continuare a parlarti o no e poi visto che il blog è mio e la vita pure, faccio come mi pare!”
Non è esattamente così che funziona la democrazia oggi? La politica è diventata ‘cosa loro’ e decidono sempre indipendentemente dal volere del popolo comunque ormai addormentato e drogato dalla falsa informazione.
“Uff! Chi ti capisce è bravo!” sbuffa la mia Stellina “Avevi il solo pregio di essere una persona buona e con un cuore grande e adesso invece ti stai comportando male con me e mi stai facendo soffrire con le tue cipolle, le vere verità, e tutti i tuoi ragionamenti strampalati.”
“Beh, si, forse hai ragione. Forse sono io che...” e all’improvviso mi ritrovo nel letto ancora una volta a parlare da solo.
P.S. Potete spedire le vostre risposte dopo il tramonto a Pito, Jarabibtina, 3. Lungomare di Gaza, Palestina. Le giovani donne fino a 200 anni possono allegare pure un bacio e un sospiro che mi aiutano a sognare ancora.




A strong breeze blows from the sea everyday in Gaza. It brings a bitter taste of freedom and strange messages that seem to come from places lost in time and space. Messages arriving from the stars, I thought. But in reality, I now believe that these messages are nothing more than noise from the soul and heart because the stars do not exist.
"What do you mean, chump?" Exclaimed my Little Star with surprise.
"Uh?! Who said that?" I ask myself looking around.
"Don’t be stupid, chump, you make me cry!"
"Oh, no no. I certainly don’t want make you cry!" I answer very surprised that a product of my imagination can really cause sadness.
"Be careful that I can read in your mind! I am not a product of your imagination. I am real and you are very naughty!"
"Ok!" I say impatiently "But how can I believe that you really exist if I can not see and hear you from so long that now I doubt it's really been a time when I saw you and I talked to you..."
"What?! Don’t you get my messages?" she asks me "And if you want to see me you can just raise your eyes to the sky" she adds.
"Oh, yes!" I reply "But your messages could come just from my imagination and I've already explained to you that the sky I see today is only a picture of millions of years ago. So maybe I am right to say that the stars do not exist and that I’ll find out the real truth only among millions of years, by which time I'll be gone!" Then thinking aloud I mumble "What's the point talking about truth... What is it; where is it hidden and why I have to discover it?".
"The reality is what you see and what you hear" insists my Little Star "raise your eyes to the sky and listen to me again, as you always have done".
"Maybe from your point of view and from your perspective you're absolutely right" I say to her "but I want to give you an example: Imagine being locked in a box and someone shows you pictures and tells you some stories. If you believe in what you see and what you hear you're tricking yourself because the reality is different out of the box!"
"It’s what you humans do every day! Stay inside your homes believing in what others people tell you by television or internet." and my Little Star continues "Humans should return to being poets and dreamers and they should recover that romanticism which is now buried under layers of telematic junk."
"But it is precisely for this reason that I do not believe in what I see and feel." I protest, confused by the words of my Little Star that seem to confirm what I'm trying to say, "and I will not believe in your messages if I can't have you next to me during the day and night! Why are you sending me messages?"
"Because I want to keep alive your heart that you thought died when I met you. Now you believe your heart is alive, but there is no worse deceit than to believe yourself alive when you are dead beforehand." my Little Star answers me.
"Oh, I do not understand anymore... I believe people are dead if they do not seek the truth, if they do not try to understand what is happening around and inside themselves. For this reason I feel alive. But at the same time it seems to me that the truth is like an onion: you remove a layer after another to try to get to the heart, and at the end you have nothing in your hand and the only real things were the layers that have passed under your eyes. After all you have put aside believing in those layers, it's like an obstacle that covers the truth." I say this sadly and then add "So I start to believe that you are like the heart of an onion, like the real truth, like the pure and simple love, or like God, or you can call it how you want, something that I have always been looking for, something that is needed to live while in the layers...but something that does not really exist."
"What kind of chump are you! I am not any of what you described...and you are an onion, not me! I'm just a Little Star that I don’t know what I did wrong in my life to deserve a chump man just like you!" My Little Star gets upset "And what should I do? Should I stop to send you messages? Should I stop to believe in you? Do you want that we do not talk anymore? Do you think in this way you will feel better and you will stop thinking about your stupid onions?"
"I do not know" I say with a shrug "I could propose a referendum and ask my readers if you really exist and if I have to continue to talk to you".
"Oh yes! What a great idea!" She jokes "After all that's how you humans are organized. Everyone as an individual means nothing and there is a mass of ignorant slobs that decide for everyone..."
"That is not so! Such a system would work if the masses were well educated... hence, aware" I reply. “But today things are different here on Earth... everything is more complicated with a voting systems, politicians, political parties, laws..."
"So, how does the system work? Can you explain it to me please?" My Little Star asks skeptically.
"Just like my blog now" I explain "I ask my readers to respond if I have to continue to talk to you or not. Yet since the blog is mine, I'll do whatever I want!"
It is exactly how democracy works today! Politics has become 'their own' and they decide independently of the will of the people drugged by false information.
"Phew! Whoever understands you is clever!" my Little Star snorts "You had the only virtue of being a good person with a big heart and now instead you are behaving badly with me...and you're making me suffer with your onions, your real truth, and all your bizarre reasoning."
"Well, yeah, maybe you're right. Maybe I just..." and suddenly I wake up alone in the bed once again talking to myself.
P.S. You can send me your feedback after sunset at Pito, Jarabibtina, 3. Promenade of Gaza, Palestine. Young women up to 200 years of age can also attach a kiss and a whisper that so as to help me dream again.




Como todos los días una fuerte brisa sopla hacia Gaza desde el mar, trayendo consigo un amargo sabor de libertad y extraños mensajes que parecen provenir de lugares perdidos en el tiempo y el espacio. Mensajes que llegan desde las estrellas, pensaba yo. Pero en realidad, ahora creo que estos mensajes no son más que ruido del alma y sonidos del corazón porque las estrellas no existen.
"¿Qué dices? ¡cabezón vacío!" Exclama maravillada mi Estrellita.
"¡Uh! ¿Quién ha hablado?" Me pregunto mirando a mi alrededor.
"No seas estúpido, cabezón, que me haces llorar"
"Oh, no, no. ¡No quiero que llores!" Respuendo sorprendido de que un producto de mi imaginación realmente pueda causar tristeza.
"¡Mira que puedo leer en tu mente! Yo no soy un producto de tu imaginación, soy real y tú eres muy malo"
"Ok" le digo con cierta impaciencia: "Pero cómo puedo creer que existes, si no te veo y no escucho tu voz desde así tanto que ahora dudo que realmente ha sido un momento en que te vi y hablé contigo...”
"¿Qué? No recibes mis mensajes?" Me pide conmovida mi Estrellita "Y ¿no es suficiente para ti mirar hacia el cielo para verme?"
"Oh, sí" le contesto yo "Pero tus mensajes podrían ser sólo un producto de mi imaginación y ya te he explicado que el cielo que mis ojos ven hoy en día es la realidad de millones de años atrás. Así que puede ser que tenga razón en decir que las estrellas no existen y que descubriré la verdadera verdad sólo entre millones de años, cuando ya no estaré más" Luego pensando en voz alta farfullo "Para que hablar de verdad... Qué es, dónde se oculta y descubrirla para que..."
"La realidad es lo que ves y lo que escuchas" insiste mi Estrellita "levanta los ojos al cielo y vuelve a escucharme, como siempre lo has hecho."
"Quizá desde tu punto de vista y tu perspectiva tienes toda la razón" le digo yo "pero quiero explicarte con un ejemplo: imagina de estar encerrada en una caja y alguien te muestra imagenes y te cuenta historias. Si crees en todo lo que ves y lo que sientes te engañas porque la realidad fuera de la caja es otra"
"¿No es esto lo que ustedes, los seres humanos, hacen todos los días? Quedarse cerrados en sus casas creyendo en lo que los demás dicen a través de la televisión o el Internet" me pregunta mi Estrellita y sigue "Los seres humanos deberían volver a ser poetas y soñadores y volver a aquel romanticismo hoy lastimosamente enterrado bajo capas de basura telemática."
"Pero es precisamente por esta razón que yo no creo en lo que veo y en lo que siento" protesto yo confundido por las palabras de mi Estrellita que parecen simplemente confirmar lo que yo mismo estoy tratando de decir "y no quiero creer en tus mensajes si tú no estás cerca de mi día y noche ¿Para qué sigues enviandome mensajes?"
"Porque quiero mantener vivo tu corazón, que creías muerto cuando te conocí y que ahora crees vivo, pero no hay engaño peor que creerse vivos cuando en realidad estamos muertos desde mucho tiempo" me contesta mi Estrellita.
"Oh, estoy confundido... Yo creo muerto él que no busca la verdad, él que no se preocupa de entender lo que está sucediendo a su alrededor y dentro de sí mismo. Por esta razón yo me siento vivo. Pero al mismo tiempo me parece que la verdad es como una cebolla: eliminas una capa tras otra para tratar de llegar al corazón pero al final te quedas con nada en la mano y las únicas cosas reales eran las capas que te han pasado debajo de los ojos y sin darte cuenta has dejado de lado creyendolas sólo un obstáculo que cubría la verdad" digo yo con tristeza y agrego "Así que empiezo a creer que tú eres como el corazón de una cebolla, como la verdad, como el amor puro y simple, o como Dios, o llámalo como quieras, algo que siempre se ha buscado, algo que necesitamos para vivir pero que en realidad no existe."
"¡Qué cabezón que eres! No soy nada de eso y ¡tú eres una cebolla! Yo sólo soy una Estrellita que no sabe que ha hecho mal en su vida para merecer un cabezón como tú" Se enoja mi Estrellita "Y ¿qué debo hacer? ¿Dejar de enviarte mensajes? ¿Dejar de creer en ti? ¿Quieres que no te hables nunca más? ¿Crees que así resuelvas tus problemas y que dejes de pensar en tus  estúpidas cebollas?"
"No lo sé" digo yo con un encogimiento de hombros "Podría proponer un referéndum y pedir a mis lectores si tú realmente existes y si es bueno que siga hablando contigo"
"Ah, sí. ¡Una buena idea!" bromea ella " Después de todo es así que los seres  humanos como tú están organizado. Cada uno como individuo no cuenta para nada y hay una masa de perezos ignorantes que decide para todos..."
"Bueno, no es así... y el sistema funcionaría si la masa fuera educada y consciente" le contesto "hoy las cosas funcionan de forma diferente aquí en la Tierra... todo es más complicado con sistemas de votación, los políticos, los partidos políticos, las leyes..."
"Entonces cómo funciona este sistema ¿me puedes explicar por favor?" Me pregunta mi Estrellita escéptica.
"Así como funciona mi blog ahora" Le explico "Pido a mis lectores de responder si tengo que seguir hablando contigo o no y luego, dado que esto es mi blog así como esta es mi vida ¡hago lo que me da la gana!"
¿No es así que funciona la democracia hoy en día? La política se ha convertido en 'cosa suya’ y toman las decisiones independientemente de la voluntad del pueblo que de toda forma hoy está dormido y drogado por la falsa información.
"¡Uf, quién te entiende es bueno!" Resopla mi Estrellita "Tenías la sola calidad de ser una buena persona con un gran corazón y ahora te portas mal conmigo y me haces sufrir con tus cebollas, con la verdad, y con todos tus razonamientos extraño".
"Bueno, sí, quizá tengas razón. Tal vez soy yo lo que..." y de repente me encuentro en mi cama una vez más hablando solo con mi mismo.
P.D. Ustedes pueden enviar sus comentarios después de la puesta del sol a Pito, Jarabibtina, 3. Paseo de Gaza, Palestina. Las mujeres jóvenes de hasta 200 años también pueden adjuntar un beso y un suspiro que me ayudan a soñar de nuevo.

28/09/13

Occupation - UN - and the Refugee Camp

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Il tempo sta cambiando a Gaza. La notte si riesce a dormire bene, senza svegliarsi sudati nel letto ogni cinque minuti per il caldo eccessivo e questo è, almeno per me, il lato positivo dell'autunno che avanza.
Ma per ogni lato positivo c’è sempre il corrispondente lato negativo. Infatti, come ad ogni cambio di stagione, il mio umore non è dei migliori.
Camminavo con fatica sulla soffice spiaggia di Gaza sprofondando con i piedi ad ogni passo per il troppo peso sulla coscienza che mi porto dietro in questi giorni e che non riesco a scrollarmi di dosso.
Quale sia la natura di tale peso, non è importante e non è certo questo il luogo adatto a raccontare troppo di me stesso e della mia vita.
Come se non bastasse ero divorato dal dubbio di aver sbagliato tutto con la mia Stellina ed ero assalito dal triste presentimento di dover per questo passare chissà quanti inverni ancora senza riuscire più ad incontrarla o addirittura a sentirla di nuovo.
In fin dei conti, pensavo, la pazienza ha un limite.
Eppure, ogni tanto da un angolo del cuore ancora si fa spazio la reale sensazione di averla lì, accanto a me e mi sembra di sentirla dire chiaramente “stupido testone, ma non vedi che sono qui e ho ancora bisogno di te, così come tu hai bisogno di me?” Ma proprio quando sto per risponderle, invece che aprire la bocca mi si aprono gli occhi, l’incantesimo finisce, la voce del cuore si spenge e mi ritrovo solo in mezzo alla spiaggia con il piede affondato nel recente prodotto della digestione di qualche cavallo passato nello stesso punto solo pochi minuti prima di me.
Stavo ancora imprecando e pensando a come pulire la suola della scarpa quando una nuvola copre il sole, vengo attraversato da un brivido che credo essere di freddo e invece era la magica voce della mia Stellina che ridendo mi dice “Ti devo chiedere scusa, testone!”.
“Per cosa?” le rispondo io.
“Per aver sempre creduto che tu, come tutti gli esseri umani, non fossi capace di fare due cose contemporaneamente” dice lei e continua sogghignando “invece tu sei la prova vivente che mi sbagliavo”.
“Perché riesco ancora a vivere in questo mondo ingiusto senza smettere di sognare?” le chiedo io eccitato e felice che stiamo di nuovo scherzando insieme e sperando finalmente in un complimento.
“Oh, questo non lo so, ma di certo sei in grado di camminare e pestare la merda nello stesso tempo!” conclude lei e senza smettere di ridere mi racconta la Storia dei due maghi.
«C’era una volta il Mago Cattivo che con un incantesimo si moltiplicò tante volte e decise di sistemare tutte le sue copie in un pezzo di terra di olivi e grano.
Gli uomini che da sempre vivevano in questo pezzo di terra furono costretti con la forza a spostarsi e rifugiarsi nei campi vicini, per non rimanere uccisi o maltrattati dalle copie del mago cattivo. Tutti questi uomini, che erano molti e continuavano a crescere in numero perché il Mago Cattivo continuava a moltiplicarsi e ad occupare sempre più terra, iniziarono a lamentarsi e protestare per non avere più una casa dove abitare e una terra da coltivare.
I lamenti risvegliarono la Maga Inutile, che da sempre cercava inutilmente di contrastare la magia e la cattiveria del Mago Cattivo.
Infastidita da tanto rumore la Maga Inutile andò a vedere cosa stava succedendo. Quando capì la situazione cercò di risolvere il problema costruendo case, scuole e servizi per tutti questi uomini in modo che smettessero di lamentarsi e lei potesse riprendere il sonno tranquillamente.
Questi uomini però erano così tanti che nel posto dove erano stati costretti a scappare e rifugiarsi non c'era molto spazio perché già ci vivevano altri uomini. Così i lamenti ripresero più forti e più numerosi di prima.
Intanto il Mago Cattivo continuava a moltiplicarsi e ad occupare illegalmente sempre più terra mentre la Maga Inutile continuava con molti sforzi a costruire inutilmente altre case lasciando comunque ingiustamente gli uomini senza terra.
Ovviamente i lamenti e le proteste degli uomini continuarono fino a che finalmente si risvegliarono anche le prime stelle creatrici dell'universo che per prima cosa tolsero ogni potere ai due maghi. Il Mago Cattivo sparì all'istante e con lui tutte le sue copie. La Maga Inutile ormai senza più potere andò a lamentarsi dalle prime stelle creatrici dell'universo per chiedere come mai anche lei era stata punita ma ormai le stelle erano tornate al loro meritato riposo».
Stavo ancora ridendo per la battuta della mia Stellina quando rientrando verso casa sento un fastidio sotto al piede. Penso che sia la sabbia su cui sto camminando, così mi sposto e cammino sull'erba, ma il fastidio continua, allora mi metto a camminare sulla strada asfaltata, ma niente, il dolore rimane.
A quel punto sento la mia Stellina stizzita che mi dice “ma cosa te le racconto a fare le storielle se tanto poi non le capisci?”
“Perché?” le chiedo io.
“Perché stai facendo lo stesso errore della Maga Inutile” mi risponde lei “se hai un sasso nella scarpa è inutile che continui a cambiare il terreno su cui cammini. Il sassolino continuerà a darti fastidio. Il problema va eliminato alla radice e l'unica soluzione è togliersi la scarpa e buttare via il sasso”.





The weather is changing in Gaza. During the night you can sleep well without waking up every five minutes from sweating due to the excessive heat. For me this is a positive sign of the coming autumn.
But for every positive side there is always a corresponding negative. In fact, as usual every change of season changes my mood, which currently isn't so good.
I walked with difficulty on the soft sand of Gaza sinking my feet with every step because these days I'm carrying too much on my conscience, it's weight I can't shake off.
What kind of weight is not important, and also this is certainly not the appropriate place to tell too much about myself.
If all of this was not enough I am also devoured by doubt that I got all my Little Star's advice wrong and I have the sad predicament of having to spend many winters without being able to meet her, or even to hear her again.
After all, patience has a limit.
Yet, sometimes from one corner of my heart I can feel her beside me. At those times I seem to hear a faint whisper of her clearly saying "stupid chump, don't you see I'm here and I still need you, just as you need me?". But just as I'm about to answer her, instead of opening my mouth I open my eyes. The spell thus ends, the voice of my heart goes off and I find myself alone on the beach with my foot sinking in a recent product of digested foulness of some horse passed in the same spot just a few minutes before me.
I was still swearing and thinking about how to clean the sole of my shoe when a cloud covered the sun. A shiver ran down my spine, I believed it to be from the cold but now I have the sneaking suspicion that it was the magic voice of my Little Star. While laughing she said "I have to apologize, chump!".
"Why?" I ask her.
"Because I always believed that you, like all human beings, were not able to do two things at once" she said. Continuing her grin she adds "but you just proved to me that I was wrong."
"Do you say that because I can still live in this unjust world while continue to dream?" I ask her in excitement and joy that we are joking together... and I was wishing for a compliment.
"Oh, I do not know this, but certainly you are able to walk and step on shit at the same time!" she concluded while still giggling. She then told me the Tale of the two magicians.
«Once upon a time a spell from the Evil Magician multiplied himself many times and he decided to settle all copies on a piece of land full of olive trees and wheat.
Men who have always lived in this piece of land were forced to move and to take refuge in the nearby fields, so as to avoid being killed or wounded by the evil wizard copies. All of these copies continued to grow in number because the Evil Magician continued to multiply and occupy more and more land. They began to complain about not having a home where they could live and a land to cultivate. The moans awakened the Useless Magician, which has always uselessly tried to oppose the magic of the Evil Magician.
Annoyed by the noise, the Useless Magician went to see what was going on. When she realized the situation tried to solve the problem by building houses, schools and services for all these men so that they would stop complaining and she could go back to sleep quietly.
But these men were so many there was not much free space where they took refuge, partly because other men already lived there. So the complaints became stronger and more numerous than before.
Meanwhile, the Evil Magician continued to multiply and illegally occupy more and more land and the Useless Magician continued with many vain efforts to build other houses still leaving unfairly men without land.
Obviously complaints and protests of the men continued until finally the first stars, creators of the universe, awoke. Firstly they took off all the power of the two magicians. The Evil Magician disappeared instantly and with him all his copies disappeared. The Useless Magician, now without power, went to complain to the stars creators of the universe and she asked why she had been punished, but at that time the stars returned to their well-deserved rest».
I was still laughing for the joke of my Little Star when returning back home, but then I felt a nuisance under my foot. I think it was from the sand. So I moved to walk on the grass, but the discomfort continued so I moved to walk on the paved road. The pain remained.
At that point my Little Star angrily told me "I’m wondering why I told you the story if you do not understand".
"Why?" I ask her.
"Because you are making the same mistake of the Useless Magician" she answered me "if you have a stone in your shoe it’s useless to continue to change the ground you’re walking on. The pebble will continue to bother you. You have to eradicate the problem and the only solution is to take off your shoe and to throw away the stone."





El clima está cambiando en Gaza. Por la noche se puede dormir bien sin despertarse sudando en la cama cada cinco minutos por el calor excesivo y esto es, para mí, el lado positivo del otoño que se acerca.
Pero por cada lado positivo siempre hay un lado negativo correspondiente. De hecho, como en cada cambio de estación, mi estado de ánimo no es tan bueno.
Caminaba con dificultad en la suave arena de Gaza hundiendo mis pies a cada paso por el mucho peso cargado en mi conciencia que llevo en estos días y que no puedo sacudir.
La naturaleza de este peso no es importante y esto no es el lugar apropiado para contar demasiado sobre mí y mi vida.
Como si eso no fuera suficiente estaba devorado por la duda de que me estaba equivocando completamente con mi Estrellita y fui asaltado por el triste presentimiento de tener que pasar quién sabe cuántos inviernos sin poder verla o incluso oírla otra vez.
La paciencia, pensé, tiene un límite.
Sin embargo, de vez en cuando desde una esquina de mi corazón aún sale la sensación de tenerla a mi lado y me parece oírla decir claramente "estúpido cabezón ¿no ves que estoy aquí y que todavía te necesito, al igual que tu me necesitas?". Pero justo cuando estoy a punto de responder, en lugar de abrir mi boca, abro los ojos, termina el hechizo, la voz del corazón se apaga y me encuentro solo en la playa con mi pie hundido en el producto reciente de la digestión de un caballo pasado en el mismo lugar unos minutos antes que yo.
Estaba todavía imprecando y pensando en cómo limpiar la suela de mi zapato cuando una nube cubre el sol, un escalofrío, que creo debido al frío, pasa por mi espalda y pero era la voz mágica de mi Estrellita que riendo me dice "tengo que pedir disculpas ¡cabezón! ".
"¿Para qué?" Le digo.
"Porque siempre creí que, como todos los seres humanos, no fueras capaz de hacer dos cosas a la vez" me dice y sigue "pero acabas de demostrarme que me equivocaba."
"¿Porque todavía puedo vivir en este mundo injusto sin parar de soñar?" Les pido emocionado y feliz de que estamos de nuevo bromeando juntos y esperando por fin en un cariño.
 "Oh, esto no lo sé, pero seguro que tú eres capaz de caminar y pisar la mierda al mismo tiempo..." y sin dejar de reír me dijo la Historia de los dos magos.
«Hubo un tiempo en que el Mago Maléfico con un hechizo se multiplicó muchas veces y decidió poner todas sus copias en un pedazo de tierra de olivos y trigo.
Los hombres que siempre habían vivido en este pedazo de tierra se vieron obligados por la fuerza a moverse y buscar refugio en los campos cercanos, para evitar ser asesinados o heridos por las copias del Mago Maléfico. Todos estos hombres, que eran muchos y continuaban creciendo en número debido a que el Mago Maléfico continuaba multiplicándose y ocupando más y más tierra, empezaron a quejarse y protestar por no tener un hogar donde vivir y tierras para cultivar.
Los gemidos despertaron la Maga Inútil, que desde siempre trataba en vano de contrarrestar la magia del Mago Maléfico.
Molesta por tan ruido la Maga Inútil fue a ver lo que estaba pasando. Cuando se dio cuenta de la situación trató de resolver el problema construyendo viviendas, escuelas y servicios para todos estos hombres para que dejaran de quejarse y ella pudiera volver a dormir tranquilamente.
Estos hombres, sin embargo, eran así tantos que en el lugar donde se habían visto obligados a huir y refugiarse no había mucho espacio debido a que allí ya vivían otros hombres. Así que las quejas volvieron más fuertes y más numerosas que antes.
Mientras tanto, el Mago Maléfico continuaba multiplicandose y ocupando ilegalmente más y más tierra, mientras que la Maga Inútil continuaba con muchos vanos esfuerzos construyendo otras casas pero aún dejando injustamente los hombres sin tierra.
Obviamente, las quejas y las protestas de los hombres continuaron hasta que finalmente se despertaron también las primeras estrellas creadoras del universo que de pronto dejaron los dos magos sin poderes. El Mago Maléfico desapareció al instante y con él todas sus copias. La Maga Inútil ahora sin poder se fue a quejarse de las primeras estrellas creadoras del universo para preguntar por qué también ella había sido castigada, pero las estrellas ya habían vuelto a su merecido descanso».
Estaba todavía riendo por la broma de mi Estrellita cuando al regresar a mi casa sentí una molestia debajo del pie. Creo que sea la arena en que estoy caminando, así que me muevo a caminar sobre la hierba, pero la molestia persiste, entonces empiezo a caminar por la carretera asfaltada, pero nada, el dolor permanece.
En ese momento siento mi Estrellita que me dice enojada "¿para que te cuento las historias si no me entiendes?".
"¿Por qué?" pregunto yo.
"Por qué estás haciendo el mismo error de Maga Inútil" responde ella "si tienes una piedra en el zapato es inútil seguir cambiando el suelo que pisas. La piedra seguirá molestandote. Hay que sacar el problema a la raíz y la única solución es quitarse el zapato y tirar la piedra".

20/09/13

The freedom of Palestine

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Ancora un altro messaggio dal cielo: la mia Stellina continua a sognarmi.
Io continuo a sognare lei, ma che triste che non riesco più a sentirla.
La colpa è mia, perché sono io che non la capisco e non le rispondo più, se non in sogno.
Le stelle non sbagliano mai...o quasi.
Non per cercare una scusa in proposito ma credo anche che sia Gaza che fa veramente diventare matti...l'altro giorno infatti mi sono addirittura chiesto come mai la mia Stellina non mi chiamasse al telefono...come se le stelline per parlare avessero bisogno della tecnologia.
Le stelle esistono da milioni di anni ed hanno sempre parlato all'umanità senza bisogno di computer o cellulari. Siamo noi esseri umani che oggi, convinti di essere progrediti non ci rendiamo conto che siamo tornati indietro di anni e che per comunicare siamo schiavi della tecnologia.
Tutti gli altri animali continuano a comunicare fra loro e non ho mai visto un delfino o un elefante con un cellulare.
Comunque dicevo che vivere in questa prigione fa impazzire. Basta che succeda qualcosa in Medio Oriente e le ripercussioni si sentono più forte qua che altrove.
In Egitto è in corso una sorta di guerra civile? La colpa è dei palestinesi e allora viene chiuso Rafah che è la sola via di comunicazione con il resto del mondo e vengono distrutti i tunnel costringendo Gaza ad una delle peggiori crisi degli ultimi anni. Le altre uscite sono chiuse a chiave dai secondini israeliani che lasciano passare solo gli internazionali.
Se poi li accusi di razzismo e discriminazione ti chiamano antisemita.
E neanche tutti gli internazionali possono uscire dalla Striscia di Gaza da Erez, a nord.
Io per esempio che sono entrato a Gaza da sud, dal valico di Rafah al confine con l'Egitto, non posso uscire dal valico di Erez. Un pò come se un turista inglese che entra in Italia dalla Francia non può uscire dal confine con la Svizzera, bizzarro vero?
Gli Stati Uniti vogliono attaccare la Siria nel loro stupido Risiko? La colpa è... come? Pensate che gli USA non stiano giocando a Risiko ed io ho troppa fantasia? Se il vostro obiettivo fosse conquistare l'Iran non mettereste prima al sicuro con un bel pò di armate l'Iraq, l'Afganistan, la Siria, il Libano e un pò di rinforzi nelle retrovie Egiziane per non correre rischi? No?! Allora probabilmente non avete mai giocato a Risiko.
Ma non mi voglio dilungare troppo e come promesso vi scrivo la storia che la mia Stellina mi ha raccontato nel sogno precedente, sperando che torni presto a parlarmi perché raccontate da lei le storielle sono molto più carine.
Io non sono molto bravo a scrivere.
Il racconto si intitolava “La Storia del Pane chiamato Libertà” e spero di ricordarlo esattamente come me lo ha raccontato nel sogno la mia Stellina.
Diceva la mia Stellina che...
«Milioni di anni fa sono state le stelle a creare il mondo.
Era la prima volta che creavano il mondo e non sapevano bene come fare, così per cominciare hanno inventato gli animali. I primi animali erano delle formichine. Le stelle erano tutte contente di vedere queste formichine girare per il mondo e così si misero a danzare, cantare e brillare in cielo soddisfatte del loro primo risultato. Dopo molto ballare, stanche di tanta musica e tante luci, le stelle, che ancora non avevano inventato il cibo, si accorsero che le formichine stavano morendo di fame.
Prese dal panico, le stelline senza troppo pensare, decisero di creare il pane e mandarlo sulla terra per dare da mangiare alle formichine. Le stelline pensarono che questo pane dovesse essere molto grande per poter sfamare tutte le formichine. Così crearono una pagnotta gigante e la mandarono sulla terra. Di nuovo, soddisfatte del loro lavoro si misero a danzare, ridere e brillare in cielo senza prestare attenzione a cosa succedeva alle loro creature sulla terra.
Non appena le formichine sentirono l'odore del pane caldo appena fatto, si precipitarono in massa. Una volta arrivate davanti al pane si accorsero che era veramente grande e iniziarono a pensare a come fare per portarselo a casa.
Con la frenesia tipica di chi ha fame e per la paura di rimanere senza, le formichine iniziarono a tirare la pagnotta da una parte e dall'altra, di sopra e di sotto e non riuscirono a muovere il pane di un solo millimetro.
Iniziarono allora grandi discussioni su come fare e si formarono gruppi, ognuno dei quali convinto di avere la soluzione giusta e di essere l'unico in grado di riuscire a portare a casa la pagnotta gigante. Una volta prevaleva l'idea di un gruppo ma gli altri, gelosi, non collaboravano e si fermavano a guardare soddisfatti che la pagnotta fosse ancora lì, immobile al suo posto, dimenticandosi che portare a casa il pane era anche il loro obiettivo. Sempre più deluse e arrabbiate di non riuscire nel loro intento le formichine iniziarono a perdere completamente la ragione e iniziarono a combattere fra di loro dimenticandosi completamente della pagnotta, che era ancora lì, a disposizione di tutti, ma nessuno sembrava più farci caso. Anzi il pane sembrava quasi diventato l'origine di tutti i loro mali.
Un giorno arrivò una formichina, una di quelle più silenziose, che mai aveva preso parte alle discussioni, e determinata ad avere diritto alla propria libertà, senza fare troppo rumore, si avvicinò alla pagnotta, ne staccò un pezzettino, grande abbastanza da bastarle per tutta la vita e piano piano se lo portò verso casa. Fece molta fatica, certo, perché è sempre doloroso conquistare la libertà, ma alla fine ottenne quello che aveva sempre voluto, la propria libertà.
I grandi capi, quelli che si stavano seccando la gola a forza di parlare e discutere neanche si accorsero di cosa stava succedendo, ma altre formichine invece seguirono l'esempio e pezzo dopo pezzo iniziarono a trasportare la pagnotta verso casa, ognuna col suo carico di libertà.»
Mi ricordo che il sogno finiva con la mia Stellina che mi diceva che sono necessari molti ingredienti per cucinare il pane chiamato libertà: uno di questi è il silenzio e un altro è la determinazione.
Per questo continuo a scrivere. Per dimostrare alla mia Stellina che il mio silenzio, condiviso attraverso le storie, è sofferenza e determinazione che porta alla libertà.
Ed è per questo che la mia Stellina continua a cercarmi in sogno, lei non ha da conquistarsi la propria libertà, vuole solo gustare e condividere con me il pane delle stelle chiamato libertà.




Yet another message from the sky, my Little Star continues to dream of me. I still dream of her, but what a pity that I can no longer hear her.
It is my fault, because I do not understand her and I do not answer her any more, except in my dreams.
The stars are never wrong... or almost never.
I do not want to try to justify it, but I believe that Gaza can make a person insane... in fact yesterday I ridiculously pondered why my Little Star did not at least merely call me by phone... as if the stars need technology to talk to us.
The stars have existed for millions of years and speak to mankind without computers or mobile phones. We humans believe to be advanced but we do not realize that we regressed years ago because we need technology to communicate.
All other animals continue to communicate with each other and I have never seen a dolphin or an elephant with a mobile phone.
Once again living in this prison...it makes people crazy, and the Middle East the consequences of such a mindset are stronger than anywhere else.
Is there a civil war in Egypt? Is it really the Palestinians' fault? Some think so; and the Rafah border, which is the only physical connection Gazawis have with the rest of the world, besides what trickles from the Israelis, is closed. Its tunnels are destroyed which forces Gaza to one of the worst crises' in recent years. The other borders are locked by Israeli jailers that let only some internationals go through.
Of course if you accuse them of racism and discrimination they call you anti-Semitic. Not even all the internationals can go through Erez crossing point.
For example I entered into Gaza Strip from the south, through Rafah crossing on the border with Egypt. Therefore I can't go out from the Gaza Strip by the Erez crossing on the north side. Can you imagine an English tourist who comes into Italy from France and then he can not exit from the border with Switzerland? It's very odd, isn't it?
To add fuel to the fire another question must be posed: Does the US want to attack Syria in their stupid real life Risk game? If their goal is to conquer Iran it makes sense to tuck away Iraq, Afghanistan, Syria, Lebanon and even Egypt behind the front line with a bunch of tokens to avoid risks! If this doesn't make sense to you it's probably because you've never played Risk.
But I do not want to dwell too much on obvious facts, as I promised you I will write the story that my Little Star told me about in my previous dream. I hope she can come back soon to talk to me because she's better than me at telling stories.
The story was titled "The History of a Bread called Freedom" and I hope to remember it exactly as my Little Star told me in my dream.
My Little Star used to said that...
«Millions of years ago the stars created the world.
It was the first time that they created the world. They were not sure how to do it so first of all they invented animals. The first animals were little ants. After that the stars were very happy to see these little ants travel around the world, so they began to dance, sing and shine in the sky because they were so satisfied with their first result. After all the dancing they were tired of so much music and so many lights, the stars realized that the ants were starving because they had not yet invented food. Panicked, the stars without thinking too much decided to create bread and send it to the earth to feed the little ants. The stars thought that this bread should be very large in order to feed all the ants. So they created a giant loaf and sent it to the earth. Again, satisfied with their work the stars began to dance, laugh and shine in the sky without paying attention to what was happening on the earth.
As soon as the little ants felt the smell of warm bread just baked, they rushed in crowds. Once they arrived in front of the bread they realized that it was really big and they started thinking about how to take it home.
Hungry and fearful the bread was not enough for all af them, the ants began to pull it by every side, so the bread did not move at all.
Long discussion began on how to move the bread, groups were formed, each of which thinking it has the right solution and it was the only one able to bring home the giant bread.
Once the idea of a group prevailed the others became jealous. They then did not help anymore, and they just watched while being satisfied that the loaf was still in the same place. They forgot that bringing home the bread was their main goal.
The ants became more disappointed and angry for failing in their aim and they began to lose reason, so they fought among themselves and completely forgot about the loaf. And there it was, available to everyone, but no one seemed to notice it. It almost seemed to become the source of all their problems.
One day a little ant arrived, one of the quietest, who had never taken part in the discussions. While determined to achieve his freedom, he, without making too much noise, approached the loaf. He broke off a large piece because he was very strong. It was enough for him for his whole life, and slowly he brought it back home. Of course he made a lot of effort because it's always painful to gain one's own freedom, but at the end he got his prize. The big leaders, those that were wasting their voices by arguing didn't realize what was happening. Other little ants followed this example and piece by piece they began to carry the bread to the house, each one with its load of freedom.»
I remember the dream ended with my Little Star telling me that several ingredients are needed to cook the bread called freedom, one of these is silence and another is the determination.
That's why I continue to write, it's to prove to my Little Star that my silence is suffering and determination that leads to freedom.
That's why my Little Star continues to dream of me in her dreams, she has not to achieved her freedom either. She just wants to enjoy life and share with me the bread of stars called freedom.




He recibido otro mensaje desde el cielo: mi Estrellita continúa soñando conmigo.
Yo también sigo soñando con ella, pero que triste que todavía no puedo oírla.
Es mi culpa, porque yo no la entiendo y no le contesto nunca más, excepto en mis sueños.
Las estrellas nunca se equivocan... o casi.
No estoy buscando una excusa al respecto, pero creo que también es Gaza que realmente nos vuelve locos... el otro día, de hecho, hasta me pregunté por qué mi Estrellita no me llama por teléfono... como si las estrellas necesitaran de la tecnología para comunicar.
Las estrellas existen desde millones de años y siempre han hablado a la humanidad sin necesidad de ordenadores o teléfonos móviles. Somos nosotros seres humanos que hoy, convencidos de ser inteligentes, no nos damos cuenta de que estamos realmente retrasado porque somos esclavos de la tecnología para comunicar.
Todos los demás animales siguen comunicándose entre sí y nunca he visto un delfín o un elefante con un teléfono móvil.
De toda forma la vida en esta prisión nos vuelve locos. Sólo es suficiente que algo suceda en Medio Oriente y las repercusiones se sienten más fuerte aquí que en cualquier otro lugar.
¿En Egipto hay una especie de guerra civil? La culpa es de los palestinos y entonces se cierra Rafah que es la única vía de comunicación con el resto del mundo y destruyen los túneles obligando Gaza a una de las peores crisis de los últimos años. Las demás salidas están bloqueadas por los carceleros israelíes que dejan pasar sólo los internacionales.
Luego si los acusas de racismo y discriminación te llaman antisemita.
Y tampoco todos los internacionales pueden salir de la Franja de Gaza a través de Erez en el norte.
Yo, por ejemplo, que entré en Gaza desde Rafah en el sur, en la frontera con Egipto, no puedo salir a través de Erez. El mismo sería como si un turista Inglés que viene a Italia desde Francia no puede salir a través de Suiza, ¡qué raro! ¿verdad?
¿Los Estados Unidos quieren atacar a Siria en su estúpido juego de Risk? La culpa es... ¿cómo? ¿Cree usted que los EE.UU. no están jugando a Risk y yo tengo demasiada imaginación? Si su objetivo fuera conquistar Irán ¿no atacaría antes a Irak, Afganistán, Siria, Líbano y no pondría algunos refuerzos en Egipto en la retaguardia para evitar riesgos? ¿No? Entonces probablemente nunca ha jugado a Risk.
Pero ahora no quiero hablar demasiado, y como les prometí les cuento la historia que mi Estrellita me dijo en el sueño anterior, con la esperanza de que ella vuelva pronto a hablar conmigo porque las historias contadas por ella son mucho más agradables.
Yo no soy un escritor muy bueno.
El título es "El Cuento del Pan llamado Libertad" y espero comunicarselo exactamente como me lo dijo mi Estrellita en el sueño.
Contaba mi Estrellita que...
«Millones de años atrás las estrellas crearon el mundo.
Era la primera vez que creaban el mundo y no estaban seguras de cómo hacerlo, por lo tanto para empezar inventaron a los animales. Los primeros animales fueron pequeñas hormigas. Las estrellas estaban felices de ver estas hormiguitas viajando por el mundo y entonces comenzaron a bailar, cantar y brillar en el cielo satisfechas del primer resultado. Después de mucho baile, cansadas de tanta música y tanta luz, las estrellas se dieron cuenta de que las hormiguitas estaban muriendo de hambre porque todavía no habían inventado la comida. Presas por el pánico, las estrellas, sin pensar demasiado, decidieron crear el pan y enviarlo a la tierra para alimentar a las hormigas. Las estrellas pensaron que este pan debiera ser muy grande por alimentar a todas las hormiguitas. Así que crearon una barra gigante y la enviaron en la tierra. Una vez más, satisfechas por el trabajo, las estrellas empezaron a bailar, reír y brillar en el cielo sin prestar atención a lo que estaba sucediendo en la tierra.
Tan pronto como las hormiguitas sintieron el olor a pan caliente acabado de hacer, se lanzaron en masa. Al llegar frente al pan se dieron cuenta de que era muy grande y empezaron a pensar en como llevarselo a su casa.
Por el hambre y el temor de quedarse sin pan, las hormiguitas empezaron a tirar por un lado y por el otro, para arriba y para abajo y el pan no se movió ni un milímetro.
Entonces muchas discusiones empezaron sobre cómo hacer, se formaron grupos, cada uno de ellos creyendo tener la solución adecuada y creyendo ser el único capaz de traer a casa el pan gigante.
Una vez se imponía la idea de un grupo y los otros, celosos, no colaboraban, y se paraban a ver satisfechos de que el pan todavía estaba allí, inmóvil en su lugar, olvidando que traer a casa el pan era también su objetivo. Siempre más decepcionadas y enojadas por fallar su objetivo las hormiguitas comenzaron a perder la razón y luchar entre sí olvidando por completo la barra de pan, que todavía estaba allí, al alcance de todos, pero nadie parecía darse cuenta, o más bien parecía casi que el pan se fuese convertido en la fuente de todos los males.
Un día llegó una hormiguita, una de las más tranquilas, que nunca había tomado parte en las discusiones, y decidida a tener derecho a su libertad, sin hacer demasiado ruido, se acercó a la barra de pan, rompió un pedazo suficientemente grande como para durarle para toda la vida y poco a poco se lo trajo de vuelta a casa. Hizo un gran esfuerzo, por supuesto, porque siempre es doloroso ganar la libertad, pero al final consiguió lo que siempre había querido, o sea su propia libertad.
Los grandes jefes, los que se secaron la garganta hablando y discutiendo ni siquiera se dieron cuenta de lo que estaba sucediendo, pero otras hormiguitas siguieron el ejemplo y pieza por pieza comenzaron a llevarse el pan a sus casas, cada una con su carga de libertad.»
Recuerdo que el sueño terminaba con mi Estrellita diciéndome que se necesitan varios ingredientes para cocinar el pan llamado libertad: uno de ellos es el silencio y otro es la determinación.
Por eso sigo escribiendo. Para demostrar a mi Estrellita que mi silencio, compartido a través de mis cuentos, es sufrimiento y determinación que conduce a la libertad.
Y por eso mi Estrellita sigue buscandome en sus sueños, ella no tiene que ganarse su libertad, sólo quiere disfrutar y compartir conmigo el pan de las estrellas llamado libertad.